TEOLOGIA DEL CORPO, SPIRITO CONTRO CARNE?

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La teologia del corpo, come delineata da Papa Giovanni Paolo II, ha sfidato un assunto fondamentale della fede cattolica, che considera il corpo e i piaceri corporei come non spirituali o addirittura malvagi. Questo articolo aiuta ad illuminare ciò che San Paolo intende in Galati 5:17 quando parla di “carne” in guerra con lo spirito.

La spiritualità riguarda davvero l’anima e le cose dell’anima. Il corpo e i suoi bisogni non contano. In effetti, il corpo è la prigione dell’anima. La salvezza è in realtà la liberazione dell’anima dal peso morto del corpo. Quindi in questa vita, i desideri fisici devono essere resistiti, anche estinti, se possibile.
Ecco cos’è la spiritualità cattolica, giusto?

Teologia del corpo

Non proprio. Questa specie di spiritualità è stata promossa nel corso dei secoli da alcuni gruppi, come i movimenti gnostici, manichei e albigesi. Tutti questi movimenti hanno una cosa in comune: sono stati condannati dalla Chiesa cattolica come pericolosamente eretici. In contrasto con queste filosofie distorte, la Chiesa cattolica segue Genesi 1; insiste sul fatto che il mondo materiale e il corpo umano sono capolavori della creatività amorevole di Dio. Il corpo non è una macchina che l’anima può scambiare con un’altra quando si logora. In effetti, è proprio per questo che la reincarnazione non ha senso.
No, il corpo è parte integrante di ciò che siamo. Siamo spiriti incarnati. Gesù non è venuto per “salvare le anime” ma per salvare gli esseri umani. Ha nutrito i corpi degli affamati e ha guarito i corpi degli ammalati, anche se ha perdonato i loro peccati e insegnato loro sublimi verità spirituali. In effetti noi crediamo non solo nell’immortalità dell’anima, ma anche nella risurrezione del corpo.
Quindi i desideri del corpo – per cibo, bevande, sonno e unione sessuale – sono fondamentalmente buoni, non malvagi. Uno dei primi compiti di San Giovanni Paolo II dopo essere stato eletto Papa fu di elaborare la sua “teologia del corpo”.

Spirito e carne contrapposti?

Allora cosa vuol dire san Paolo quando sostiene che lo spirito e la carne sono direttamente opposti (Galati 5: 13-18)?
Domanda interessante. Quando Paolo condanna “la carne”, non sta parlando del corpo umano, creato da Dio. Piuttosto, sta usando “carne” come una parola in codice per rappresentare la distorsione che il peccato originale ha introdotto nella natura umana. “La carne” stravolge e indirizza i desideri naturali in modo da renderli distruttivi e degradanti.
La lussuria è un buon esempio. Non è un altro nome per il desiderio sessuale. È ciò che “la carne” fa del desiderio sessuale, rendendolo uno strumento di auto-gratificazione e sfruttamento, piuttosto che un amore impegnato e il miracolo della vita nuova, come inteso da Dio.

Orgoglio ed esempio della carne

L’orgoglio è un altro esempio. Non è spinta verso la grandezza e l’eccellenza. Tale spinta nasce naturalmente dal nostro essere fatti a immagine e somiglianza di Dio. No, orgoglio è ciò che “la carne” fa di questa spinta naturale, facendole rifiutare la sottomissione all’autorità legittima, persino a Dio, esaltandosi a spese degli altri fino ai dominare e sminuire gli altri.
Prima della venuta dello Spirito, la carne ha tiranneggiato gli esseri umani dall’interno. La Legge di Mosè, ovvero i Dieci Comandamenti, ci dice che non dobbiamo agire su questi desideri distorti. Ma la nostra forza di volontà è troppo debole per vincere ,da sola,una battaglia dopo l’altra. Lasciati alla sola forza di volontà siamo destinati a perdere e perdere alla grande! Persino Davide, il più grande dei re di Israele, cedette alla concupiscenza e poi cercò di coprire il suo adulterio con l’omicidio (2 Samuele 11).
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Lo Spirito Santo e la Potenza della virtù

La soluzione di Dio è radicale. Quando siamo uniti a Gesù attraverso la fede e il battesimo, siamo pieni di Spirito Santo. Lo Spirito inizia la guarigione della nostra natura umana ferita dall’interno con l’obiettivo di trasformare ogni aspetto della nostra vita. La parola “virtù”, infatti, significa potere o forza, e lo Spirito porta con sé “virtù” che ci abilitano a trionfare nella nostra lotta contro “la carne”.

Castità e Umiltà

La castità è la virtù, data dallo Spirito, che ci abilita a santificare il desiderio sessuale rendendolo strumento di amore e di vita. L’umiltà è la virtù che consente alla spinta verso la grandezza di rispettare la sovranità di Dio e la dignità degli altri esseri umani
Quindi la vita cristiana rifugge dall’essere schiavi delle regole esteriori e dalla repressione dei desideri umani naturali. Riguarda invece un rafforzamento interiore per poter diventare veramente grandi, veramente umani e veramente liberi.

Questo scritto sintetizza l’insegnamento di Paolo sulla carne con le intuizioni della teologia del corpo di Giovanni Paolo II. Appare come riflessione sulle letture della tredicesima domenica del tempo ordinario, ciclo C (1 Re 19: 16-21, Salmo 16, Galati 5: 1, 13-18, Luca 9: 51-62).

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