IL GIOVANE RICCO E RE SALOMONE
Sia il giovane ricco del vangelo di Marco che il re Salomone hanno dovuto fare una scelta molto difficile. Dovendo prendere una decisione simile, qual...
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Questa quarta puntata di una serie in cinque parti sulla comprensione della Messa spiega la presenza reale di Cristo nella Parola di Dio e nel sacramento del suo corpo e del suo sangue.
Come abbiamo visto, il Signore Gesù è realmente e veramente presente nell’Eucaristia in almeno quattro modi distinti. Nell’articolo precedente, abbiamo discusso della sua presenza nelle persone che sono presenti e nella persona del sacerdote. Ora è il momento di esaminare il terzo modo in cui Lui è presente nella Messa: nella parola di Dio. Rappresentare la chiesa protestante come la chiesa della parola e la chiesa cattolica come la chiesa dei sacramenti è una caricatura. Questo non è certamente il caso.
La Chiesa cattolica vede la Bibbia, la parola ispirata di Dio, come un dono inestimabile, e questo si riflette nell’Eucaristia. In effetti, la prima parte della Messa è incentrata sulla lettura delle Scritture: un passaggio, una risposta al salmo, a volte un altro passaggio, e poi una lettura da uno dei Vangeli.
Questa Liturgia della Parola non è una lezione astratta di catechismo . Attraverso le letture, il Signore vuole parlarci personalmente, passando oltre tutte le nostre difese e penetrando nel profondo dei nostri cuori con una parola che nutre, stimola e conduce alla conversione. Questo è successo più volte nella storia della Chiesa.
Franceco Bernardone, figlio di un commerciante di stoffe di Assisi, un giorno entra in chiesa durante un periodo in cui cercava un significato nella vita. Apre il lezionario e trova questa frase: “Va, vendi ciò che hai, dallo ai poveri e vieni, seguimi” (cfr. Marco 10:21). Francesco sapeva che questa parola non era solo per gli Apostoli 1200 anni prima; era per lui, proprio lì e in quel momento. Così uscito dalla chiesa, fa esattamente ciò che diceva quella Scrittura, e dà inizio ad una rivoluzione spirituale mondiale che ci coinvolge ancora oggi.
La mia conversione è iniziata in un modo simile. Non avevo mai perso la messa domenicale se non quando ero malato, ma per me non significava molto. Però continuavo a presentarmi, e una Domenica poiché ero presente lo Spirito improvvisamente mi diede delle orecchie capaci di ascoltare la lettura del Vangelo – Le parole di Gesu che chiama Pietro a seguirlo – sono penetrate nel profondo del mio essere. Ne sono rimasto così colpito che ho strappato la lettura dal messale, l’ho portata a casa e l’ho appesa al muro. Ho iniziato a leggere le Scritture e in poco tempo la mia vita si è trasformata.
È così che il Signore vuole lavorare nella nostra vita e possiamo cooperare coltivando la nostra disponibilita’ alla parola ascoltata durante la Messa. Non ci nutriamo solo al tavolo dell’Eucaristia . Anche il pulpito è una tavola, come spiega il Concilio Vaticano II: “La Chiesa ha sempre venerato le Sacre Scritture proprio come venera il corpo del Signore, poiché sia dalla tavola della parola di Dio che del corpo di Cristo riceve incessantemente e offre ai fedeli il pane della vita, specialmente nella sacra liturgia ”(Dei verbum, paragrafo 21). Cominciamo leggendo le Scritture perché esse costruiscono la nostra fede. Cristo è presente in loro,
Oltre alle letture, la parola di Dio ci viene incontro attraverso le preghiere della Messa. Ascoltate attentamente e scoprirete che queste preghiere sono quasi interamente scritturali. Sono citazioni dirette o parafrasi come il Credo, che i Padri della Chiesa hanno messo insieme come una sintesi delle scritture essenziali.Prendete il saluto che il sacerdote di solito ci dà quando entra:”Possa la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la fratellanza dello Spirito Santo essere con tutti voi”. Questa è una citazione diretta da San Paolo: 2 Corinzi 13:13. O il Gloria che preghiamo la maggior parte delle domeniche: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pacein terra agli uomini di buona volontà” Questo è Luca 2:14. Ad ogni Messa cantiamo “Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.I cieli e la terra sono pieni della tua Gloria” Questo è Isaia 6: 3, con un altro passaggio delle Scritture lanciato verso la fine. Che dire di “Ecco, l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo” Questo è ciò che ha detto Giovanni Battista (Gv 1,19). E poi c’è il mio preferito, quel grande italiano, il centurione che disse al Signore che non era degno di accoglierlo sotto il suo tetto (cfr Mt 8, 8); lo citiamo ogni volta che preghiamo: “Signore, non sono degno di riceverti …”
Da ultimo c’è Il modo più’ speciale in cui il Signore è presente,ovvero l’Eucaristia del Suo Corpo e Sangue, presente a noi sotto le specie del pane e del vino. Gesù è Dio, e quindi è onnipresente. Ma Gesù è uomo oltre che Dio; La sua umanità non può essere presente ovunque allo stesso modo della sua divinità. L’umanità glorificata di Gesù è alla destra del Padre.Pero’ nell’Eucaristia e solo nell’Eucaristia, ci rende presente il suo corpo e il suo sangue in un modo completamente reale. Ecco perché la presenza sacramentale del Corpo e del Sangue di Cristo è così straordinaria. In tutti gli altri sacramenti Gesù ci dà la sua grazia, dice San Tommaso d’Aquino, ma nell’Eucaristia, il “sacramento dei sacramenti”, ci dà tutto se stesso, la sua divinità e la sua umanità.
Com’è possibile questo? Come può Gesù essere corporeo sotto le forme del pane e del vino? Molti hanno l’impressione che sia tutta una illusione senza senso. Ma decisamente l’Eucaristia non è magia. Piuttosto, la trasformazione del pane e del vino in Corpo e Sangue di Cristo avviene nello stesso modo del concepimento verginale di Maria: attraverso il potere della Parola e il potere dello Spirito. L’incarnazione può sembrare impossibile, eppure tutti i cristiani ci credono. Accade allo stesso modo della creazione: Dio ha parlato e il mondo è stato creato dal nulla attraverso il potere della Parola e dello Spirito. Allo stesso modo, nell’Eucaristia, Colui che ha detto “Fiat Lux” dice “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue”. Attraverso il potere dello Spirito invocato sui doni, avviene un cambiamento straordinario.
La transustanziazione, quindi, significa che mentre tutto sembra uguale in superficie, l’essenza di una cosa è cambiata. Questo è esattamente l’opposto di ciò che accade nel mondo che vediamo. Di solito, le apparenze cambiano mentre l’essenza di una cosa rimane la stessa. Nell’Eucaristia, tuttavia, la sostanza invisibile sottostante si trasforma da pane e vino in Corpo e Sangue di Cristo. Tutto sembra uguale a prima. Anche con un microscopio, non sareste in grado di dire la differenza, poiché il livello a cui si verifica questo cambiamento è troppo profondo per il sondaggio umano. Ma nell’Eucaristia, Cristo è veramente presente nel Suo Corpo, Sangue, anima e divinità come quando percorreva le strade della Galilea, guarendo e predicando.
Questo articolo sulla Presenza reale di Cristo nella Parola di Dio e nell sacramento del suo corpo e del suo sangue è la quarta parte di una serie in cinque parti sulla comprensione della messa, per leggere gli altri articoli scegliere una delle seguenti opzioni: Parte I, Parte II, Parte III, e Parte V.
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