L’AVVENTO COME STAGIONE DELLA SPERANZA
L’Avvento è una stagione di gioia e di speranza. Paolo dice di rallegrarci nella speranza. Ma che cos’è la speranza, comunque? In che modo...
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Alcuni considerano la Chiesa come una multinazionale. Se è così, il suo nome depositato dovrebbe essere “amore illimitato”. In contrasto con ogni amore naturale, l’amore che dovrebbe classificare la vita della chiesa è la carità, l’agape, l’amore di Dio che è, come Dio, infinito, senza limiti o confini.
C’è chi sembra pensare che la Chiesa cattolica sia solo un’altra multinazionale, Cattolicesimo, Inc., con il Papa come Amministratore Delegato. Ovviamente, questo punto di vista è un pò distorto, ma non è del tutto infondato. La Chiesa è in realtà una organizzazione internazionale. Questo è anche uno dei significati della parola “cattolico” – questa chiesa non è una piccola setta limitata ad un particolare enclave etnico. Piuttosto, è “universale”, intesa a raggiungere e includere la gente di tutte le nazioni.
Questo è un messaggio importante degli Atti degli Apostoli capitolo 10,la prima lettura di questa Domenica. La missione di Gesù era prima di tutto verso i figli d’Israele. Ma notate che Lui non limitò mai il suo ministero ai soli ebrei. Infatti la persona che lui indicò avere più fede di chiunque altro avesse incontrato non era un Ebreo, ma un romano, il centurione il cui servo lui guarì (Matteo 8;5-13)
Come il maestro, così il discepolo. Pietro, il Vicario di Cristo, incontra un altro centurione che esibisce anche lui fede e desiderio di Dio. Non solo era un Gentile, ma era anche un ufficiale dell’esercito occupante degli odiati Romani. Cornelio non aveva fatto nessuna attività di catecumeno e non aveva ancora ricevuto i sacramenti dell’iniziazione, e cosa fa Dio? Egli effonde lo Spirito Santo su di lui ed i suoi compagni! Come si poteva negare a questi nemici il sacramento del battesimo quando Dio non aveva esitato a dare loro una generosa dose dello Spirito? Qualcuno ha detto che il cattolicesimo significa “Ecco che arrivano tutti!” In altre parole, la famiglia è aperta agli stranieri così come ai concittadini, ai nemici come agli amici.
La Chiesa è simile a una multinazionale sotto un altro aspetto. Ha affari molto seri da sbrigare. La seconda lettura e il Vangelo riassumono queste attività in una sola parola: amore. Se si mette questo concetto centrale insieme al messaggio della prima lettura, si ottiene sia la missione che una buona denominazione commerciale per la persona giuridica cioe’ la ”entita’ aziendale” dellaChiesa cattolica – “Love Unlimited” – “Amore illimitato”.
Gli esseri umani senza grazia salvifica sono capaci di un certo amore, come ha sottolineato il brillante libro di CS Lewis, “ I quattro amori”. Ma è sempre una specie limitata di amore. E’ limitato in estensione-amiamo il nostro paese, la nostra famiglia, il nostro coniuge, i nostri amici. Inoltre è di solito limitato in intensità , noi spesso siamo disposti ad amare finché non costa troppo.
Ma l’amore, che è l’attività della chiesa è ben altra cosa. Si chiama agape o carità, una sorta soprannaturale di amore che si dona senza limiti a tutti senza eccezioni. Si tratta di un amore impossibile per gli esseri umani senza il potere divino dello Spirito Santo che è stato riversato sui 120 nella Pentecoste e su Cornelio e compagnia quel giorno in Cesarea. La prima lettera di Giovanni ci dice che l’offerta di Dio del suo unico Figlio dimostra la natura di questo amore da capogiro. Giovanni ci mostra anche come identificare coloro che hanno veramente la linfa vitale di Dio che scorre nelle loro vene – basta semplicemente verificare se lo stesso tipo di amore è evidente nella loro vita.
Amare in questo modo è privilegio ed obbligo per il cristiano. Ma è anche una gioia. Infatti, ogni essere umano anela alla vera gioia spirituale. Ma questa gioia non può essere trovata senza l’esperienza di dare e ricevere questo amore divino.
Perché San Francesco d’Assisi e Madre Teresa erano così pieni di gioia quando non avevano nulla?
Perché diedero tutto. Proprio come fece Dio. Amare senza limiti è ciò che Dio fa, ed è così che vivere di vita di amore significa amicizia intima con Dio
Alla fine, questo è davvero tutto quello che c’è da dire. Dottrine, sacramenti, diritto canonico, costumi, tradizioni e devozioni, sono tutti progettati per esprimere ed approfondire questa intima unione con Dio, questa entusiasmante avventura d’amore, che prorompe in una gioia più grande di quanto avremmo mai pensato possibile.
Questo scritto è una riflessione su Atti 10: 25-48; Salmo 98; I Giovanni 4: 7-10; & Giovanni 15: 9-17, letture della messa per la sesta domenica di Pasqua, anno B.
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