DISCEPOLATO INTENZIONALE, RINNOVATO QUOTIDIANAMENTE

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I cristiani sono chiamati ad essere non solo credenti, ma discepoli intenzionali che prendono La decisione consapevole di seguire Gesù e lui solo. Ma il discepolato non può essere una decisione una tantum. Come in un matrimonio, l’impegno deve essere rinnovato ogni giorno.

Il mondo antico era densamente popolato di divinità. Quei Romani dalla mentalità aperta raccolsero davvero quanti più dei poterono trovare e li custodirono tutti in un edificio speciale che è presente ancora oggi, il Pantheon (che in greco significa “tutti gli dei”).

Gli israeliti si imbatterono in alcuni di questi dei. C’erano le divinità animali degli egiziani. Poi c’erano gli dei della fertilità dei Cananei, venerati con la prostituzione rituale. Poi c’era Moloch, il dio degli Ammoniti, che chiedeva il sacrificio di bambini piccoli. Il capitolo 24 di Giosuè riguarda gli Israeliti che prendono la decisione consapevole di servire il Signore, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, invece di questi idoli. Dopo tutto, sapevano che dovevano servire un dio o l’altro.

Sfortunatamente, noi non siamo abbastanza saggi da capirlo. Molti di noi nel 21° secolo pensano di essere autonomi e di poter gestire la loro vita, tante grazie….

Ma l’olocausto dell’aborto dimostra che lo spirito di Moloch è vivo e vegeto sul pianeta terra. E mentre la fertilità non è di moda, uno sguardo alla nostra industria dell’intrattenimento ci mostra che il sesso fa girare il mondo. Bob Dylan ha cercato di dirlo in una canzone che diceva “potrebbe essere il diavolo, o potrebbe essere il Signore, ma dovrai servire qualcuno”.

Discepoli intenzionali

Quindi il discepolato cristiano non è qualcosa in cui si nasce o si cresce. È necessaria una decisione consapevole e deliberata. Ma questa decisione non è un affare occasionale. Deve essere rinnovata di volta in volta. È vero, gli israeliti dissero di sì alla proposta di Yahweh in Esodo 19 e accettarono la fede nuziale dei Dieci Comandamenti. Ma 40 anni dopo, affrontando nuove sfide e nuovi idoli, dovettero impegnarsi da capo a Shechem.

Tutti i personaggi della lettura del Vangelo una volta avevano deciso di seguire Gesù. Ma il duro insegnamento di Gesù sull’Eucaristia, fu troppo per molti di loro (Giovanni 6:66). Non era quello che si aspettavano. (Notate, a proposito, che Gesù non li insegue dicendo “aspettate un momento – stavo parlando in modo simbolico!”). Erano la quintessenza degli “eretici”. La parola eresia significa “scelta”: pigliare e scegliere solo quelle dottrine che ci mantengono nella nostra zona di benessere e non minacciano i nostri idoli.

Il Discepolato ed il patto del Matrimonio

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Nei primi secoli della Chiesa, la natura del vero discepolato si manifestava molto drammaticamente nella cerimonia del battesimo. Il sabato santo i catecumeni si radunavano nel battistero. La prima cosa che avrebbero fatto sarebbe stata quella di volgersi ad Ovest, il luogo in cui l’oscurità inghiotte il sole ogni notte e ripudiare Satana, il vecchio maestro. Dopo questo decreto di divorzio, si sarebbero rivolti verso Est, verso il sorgere del sole, ed avrebbero professato i loro voti di fedeltà al loro nuovo coniuge trino. Dopo essere passati attraverso l’acqua, venivano condotti in chiesa, avvolti in abiti bianchi e con le candele in quella che San Cirillo chiamò una processione nuziale. Lì, dopo la cresima, godevano la festa nuziale dell’Eucaristia. Ogni domenica da allora in poi ricordavano il loro battesimo mentre partecipavano ancora al banchetto nuziale. E ogni giorno venivano incoraggiati a rinnovare i loro voti ripetendo il segno che era stato tracciato per la prima volta sulla loro fronte in quel giorno speciale, il segno della croce, la loro fede nuziale.

Il grande divorzio

C. Lewis ha scritto un racconto che consiglio vivamente, chiamato Grande Divorzio. La nostra più grande tentazione è l’illusione di poter avere una convivenza pacifica nella nostra vita tra il bene e il male, Dio e gli idoli. La realtà è che questi si escludono a vicenda. Se scendiamo a compromessi e cerchiamo di servire entrambi, la nostra vita sarà un caotico campo di battaglia e noi ne saremo le vittime.

Questo scritto presenta il discepolato cristiano come impegno esclusivo e intenzionale che i discepoli rinnovano ogni giorno. Riflette sulle letture della 21ª Domenica del Tempo Ordinario, Ciclo B, Giosuè 24: 1-2, 15-17, 18; Efesini 5: 21-32; Giovanni 6: 60-69.

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