LE BEATITUDINI: È SBAGLIATO ESSERE FELICI?

Questo articolo e’ anche disponibile in: Inglese

Le Beatitudini appaiono nei vangeli di Matteo e Luca come parte del Sermone della montagna. Ma qual’è in realtà la natura della vera felicità? Dobbiamo essere infelici in questo mondo per essere felici nel prossimo? Fede e speranza portano la gioia duratura che è l’essenza della vera beatitudine.

Beatitudine, secondo il dizionario Webster, significa perfetta beatitudine o felicità. Ma quando leggiamo le beatitudini, apparentemente troviamo tutto tranne … Sono i poveri, gli affamati, i piangenti e i perseguitati che sono benedetti. Nel vangelo di Luca (Luca 6: 20-26), Gesù aggiunge persino guai a coloro che sono ricchi, sazi, allegri e popolari.

Le Beatitudini e la Felicità

Una volta ho sentito un predicatore dire che molte persone di Dio sembrano più battezzate in aceto che in acqua.È questa la santità? La pietà significa sentirci miserabili e cupi? Cosa dobbiamo fare di queste parole allarmanti di Gesù?
L’ultima cosa che dovremmo fare è domare le dure parole di Gesù. Il Leone di Giuda non risponde favorevolmente quando proviamo ad addomesticarlo. Ma nemmeno dovremmo prendere tutto alla lettera e interpretare le beatitudini al di fuori del contesto dell’intera Bibbia. Questa è una delle grandi caratteristiche della liturgia della Parola. Ogni domenica la Chiesa mette insieme tre letture che si chiariscono a vicenda.

Sicurezza e Autostima

Geremia 17: 5-8 ci aiuta a vedere dove Gesù vuole arrivare nelle Beatitudini: Maledetto l’uomo che confida negli esseri umani, che cerca la sua forza nella carne, il cui cuore si allontana dal Signore.
Che i nostri beni siano soldi, lavoro, coniuge o figli, diventano un ostacolo quando vi troviamo la nostra sicurezza e il nostro senso di autostima. La nostra massima sicurezza può essere solo in un posto, e la nostra naturale tendenza è cercarlo in qualcuno o qualcosa che possiamo vedere. Tuttavia, cercare la sicurezza in qualcuno invisibile, è più che naturale: è soprannaturale. Per fare questo abbiamo bisogno di doni soprannaturali chiamati fede e speranza.

Fede e Speranza

La fede riguarda davvero la ricerca della nostra massima sicurezza e identità nell’amore, nella protezione e nell’aiuto di Dio. È sbagliato avere un buon lavoro o una moglie amorevole? No. Ma trovare sicurezza in loro non ci protegge da sorprese strazianti. Chiedetelo all’ingegnere che scrive software ed è appena stato licenziato dopo che il suo lavoro è finite “oltremare”. La Speranza riguarda ciò che ci si aspetta di fare in futuro, vuol dire bessere più entusiasti della promessa del paradiso di qualsiasi altra benedizione terrena.

Marcellino and Cristina crop

È sbagliato aspettare il giorno del matrimonio, avere un figlio, fare un lavoro migliore o laurearsi? Niente affatto. Ma se pensate di trovare la vostra completa realizzazione in queste cose, vivete una grande illusione. Chiedetelo ai dirigenti che salgono fino alla cima della scala aziendale solo per trovarci il vuoto . Paolo lo ha detto bene, se le nostre speranze in Cristo sono limitate a questa sola vita, noi siamo davvero gli uomini più patetici. (1 Corinti 15:19).

Crescere in Virtù

Abbiamo ricevuto tutti i doni soprannaturali di fede e speranza nel battesimo. Ma queste due virtù sono dei muscoli spirituali che devono essere esercitati e sviluppati. Se non li usiamo, li perdiamo. E l’unico modo per farli crescere è metterli sotto stress. Questo fa male, ovviamente.
Allora, cosa abbiamo fatto ultimamente per sviluppare la fede e la speranza? O meglio ancora, riconosciamo le sfide che Dio ha permesso nella nostra vita al fine di sviluppare la nostra fede e speranza? Perdita di lavoro, salute, persona amata, denaro, popolarità: questi possono essere visti solo come fastidi spiacevoli .. . o come opportunità di crescita.

Gioia Durevole e Pace Incrollabile

Quando la fede e la speranza sono ben sviluppate, trasmettono una forza e una gioia che non possono essere portate via dalle prove e dalle tribolazioni che devastano la felicità superficiale. Francesco d’Assisi non aveva possedimenti e soffriva costantemente negli ultimi anni della sua vita, eppure era una delle persone più gioiose che siano mai vissute. Questo perché la fede e la speranza maturarono in lui e produssero beatitudine qui e gloria nell’era a venire.
Le beatitudini non richiedono un cristianesimo cupo. Stanno tutte gettando le basi di una gioia incrollabile e di una pace che supera la comprensione.

Questo scritto sulle beatitudini e fede e speranza come chiavi della vera felicità, della beatitudine e della gioia è offerto come riflessione sulle letture liturgiche per la sesta Domenica del tempo ordinario, ciclo C (Geremia 17: 5-8; Salmo 1; 1 Corinti 15:12, 16-20; Luca 6:17, 20-26).

No Comments

Post A Comment