CHI HA BISOGNO DI CHIESE? – LA CONSACRAZIONE DI SAN GIOVANNI IN LATERANO
La Festa della Consacrazione della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma il 9 novembre solleva una questione importante: “perché i cattoli...
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Il Vangelo di Luca presenta Maria, madre di Gesu’, come modello di fede, mostrandoci le caratteristiche di una fede authentica ed efficace. E l’imitazione delle virtu’ di Maria e’ essenziale per una autentica devozione mariana.
Le beatitudini si classificano in cima alla lista dei brani preferiti della Bibbia di tutti i tempi. Ma cos’ è “la beatitudine”? Nella Bibbia, una persona “benedetta” è una persona che ha ricevuto doni del piu’ grande valore, doni che conducono alla vera realizzazione ed alla felicità duratura.
Se dovessi chiedervi di nominare la prima beatitudine, direste probabilmente “benedetti siano i poveri in Spirito”. Secondo il Vangelo di San Matteo sarebbe giusto, ma non secondo Luca. All’inizio del suo Vangelo, Luca rivela che la prima beatitudine è pronunciata da una donna piena di Spirito, che parla di un’altra donna adombrata dallo Spirito. Elisabetta dice: “Beata colei che ha creduto”. (Luca 1: 45).
La devozione mariana e’ importante nella vita cristiana? Questo è stato il pomo della discordia tra cristiani per quasi 500 anni.
Vediamo il materiale di prova proprio nel primo capitolo di Luca. In primo luogo, l’angelo Gabriele la onora con il saluto “Ave, piena di grazia” (Lc 1,29). Poi Elizabetta profetizza “Benedetta tu fra le donne”. Poi il profeta Giovanni salta di gioia nel grembo di sua madre, al suono della voce di Maria. Infine, nella sua risposta a Elisabetta, Maria profetizza “tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,48).
Ma sono le ultime parole di Elisabetta a Maria che forniscono la chiave per capire il motivo per cui Maria va onorata, vale a dire, la sua fede.
Uno dei gridi di battaglia della Riforma protestante era “Sola Fede!” Una convinzione fondamentale che unisce i molti fili disparati della Riforma è che non è possibile guadagnare il favore di Dio dalle nostre buone opere. . . che anzi riceviamo il Suo amore come puro dono, una grazia, mediante la fede.
Consideriamo ora Maria. Percorse il Mediterraneo piantando chiese come Paolo? Diede sermoni eloquenti come Stefano (At 7)? Governo’ la Chiesa come Pietro? No. La ragione della sua fama è che lei semplicemente disse sì a Dio. Lei credeva che Lui poteva fare come aveva detto e avrebbe fatto come aveva detto.
Ma la vera fede non è solo convinzione intellettuale che Dio esista o che Lui possa fare così e così. La fede comporta affidarsi, abbandonarsi a Dio, disporsi a sottomettersi alla sua volontà. Ecco perché Paolo parla di “obbedienza della fede” (Romani 16:26). Maria abbandonò i suoi piani per la sua vita, ed accettò il piano di Dio. E lei fece questo non una volta sola, ma più e più volte, anche quando Lui la abbandonò per iniziare il suo ministero pubblico. E quando quel ministero portò all’orrore del Calvario, la fede di Maria non vacillò ai piedi della croce.
Così i cattolici onorano Maria per essere l’esempio perfetto della più grande virtù protestante. Ironico, non è vero? E il significato più profondo di quella dottrina contestata, l’Immacolata Concezione, è che era la grazia di Dio che operava misteriosamente dal momento del suo concepimento che rese possibile la vita di fede esemplare di Maria. Anche la sua fede è un dono della Sua grazia. E’ tutta grazia, secondo la dottrina cattolica.
Maria, naturalmente, lo sapeva. È per questo che ha risposto alla lode di Elisabetta con l’umile preghiera esuberante nota come il Magnificat: “L’anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore”. Lei è come la pozza cristallina che riflette i raggi del sole di nuovo verso i cieli. Quindi nessuno deve temere che l’onore dato a lei detragga dalla maestosità del suo divin Figlio. Lei devia tutte le lodi date a lei diritte a Dio, fonte della sua grandezza.
Quindi la risposta è che la devozione mariana è necessaria nella vita cristiana. Ma qual è la vera devozione a Maria secondo i Padri del Concilio Vaticano II? Non pietà sentimentale o preoccupazione credulona ad ogni pretesa apparizione, ma piuttosto, l’imitazione delle sue virtù, in particolare della sua fede (Lumen Gentium 67).
Questo testo su Maria modello di fede quale sorgente di devozione Mariana, viene offerto come riflessione sulle letture della quarta Domenica di Avvento, ciclo C (Michea 5: 1-4a, Ps 80, Ebrei 10: 5-10, Luca 1: 39-45) e ciclo B (2 Samuele 7 , Romani 16: 25-27, e Luca 1: 26-38)
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