AVVENTO – LA RAGIONE DELLA STAGIONE
La stagione dell’Avvento non riguarda tanto la preparazione al Natale quanto alla seconda venuta di Cristo. Prepararsi per la sua venuta finale ...
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Questo commento alla Festa dell’Epifania svela il significato del termine epifania e spiega perché i Magi – Gaspare, Baldassare, Melchiorre, i tre re dell’Oriente che cavalcano cammelli e portano oro, incenso e mirra – siano trovati, completi di corone e cammelli, in ogni presepe.
Gaspare, Baldassare, Melchiorre. Questi “tre re dell’Oriente” sono presenti, con tanto di corona e cammelli, in ogni presepe.
Tuttavia, se guardiamo da vicino il racconto evangelico dei Magi (Mat 2: 1-12), non troveremo questi nomi. In realtà non c’è menzione di quanti Magi ci fossero o di chi fossero i re che cavalcavano sul dorso di un cammello.
Questa è una testimonianza di qualcosa che alcuni cristiani della Bibbia vorrebbero negare: cioè che tutti quelli che leggono un testo della Scrittura lo fanno alla luce di qualche tradizione, attraverso qualche lente. Se la lente è giusta, ingrandisce il testo e ci consente di ottenere il suo vero significato. Se la lente è sbagliata, otteniamo un’immagine distorta.
Accade così che la lente che la tradizione cattolica usa per leggere questa storia derivi dalla Scrittura stessa – per essere precisi, scaturisce dalla connessione tra parole sante scritte a centinaia di anni di distanza. Ma nonostante i molti anni di distanza e la diversità degli autori umani, questi testi sono stati ispirati dallo stesso autore divino, lo Spirito Santo. Nel capitolo 60 di Isaia (Is 60,1-6), si prevede che in un momento di oscurità, la gloria del Signore brillerà su Gerusalemme. La luce celeste sarà un faro per le nazioni pagane e persino per i loro re. Qui troviamo menzione di cammelli il cui compito sarà quello di portare la ricchezza di queste nazioni, incluso l’incenso e l’oro, nella città del Signore. Il Salmo 72 concorda sul fatto che i re lontani porteranno doni al Figlio di David.
La tradizione della Chiesa ha sempre visto la storia dei Magi come un compimento della profezia di Isaia e del Salmo 72. Da qui le corone e i cammelli.
Ma aspettate un attimo,. Isaia 60 fa riferimento solo a due dei doni menzionati da Matteo: l’oro, adatto per un re e l’incenso, per l’adorazione di Dio. Che ne è della mirra, da dove viene e cosa significa?
La mirra, una resina aromatica, era usata per preparare i morti per la sepoltura. L’oro rivela che il bambino nella mangiatoia è in realtà un re; l’incenso ci dice che è Dio incarnato; la mirra ci dice che è venuto a morire. Che qualcuno avrebbe redento il popolo di Dio attraverso la sofferenza e la morte fu predetto da Isaia alcuni capitoli prima (Is 53). Questa era la cosa veramente difficile da comprendere per coloro che vivevano al tempo di Gesù – che la stessa persona che adempiva tutte quelle profezie su un nuovo re glorioso adempìva anche le profezie su un servo sofferente.
Tutti e tre i doni dei Magi sono necessari per trasmettere la vera rivelazione, la vera epifania di chi è questo bambino e di ciò che è destinato a fare. Ecco perché per centinaia di anni abbiamo cantato di tre re, non due o quattro.
Va bene, ma da dove vengono i nomi dei tre?
L’antica festa dell’Epifania celebra in realtà tre eventi, legati insieme dal significato della parola epifania come “apparenza” o “manifestazione”. All’improvviso appare chi è Gesù veramente – messia e Dio – ai Magi, a Cana quando fa il suo primo miracolo e quando è battezzato nel Giordano. Nella Chiesa primitiva, l’Epifania era quindi seconda solo alla veglia pasquale come il tempo per celebrare il sacramento del battesimo. Va bene, ma da dove vengono i nomi dei tre? L’acqua benedetta di quei battesimi serviva per benedire le dimore dei fedeli e divenne abituale scrivere sugli stipiti delle case benedette “C + B + M” che significa “Cristo benedica questa casa (Christus bendicat mansionem)”. Siccome allo stesso tempo venivano ricordati anche i re magi, qualcuno decise di dare loro dei nomi e di usare le letere CBM come loro iniziali: Caspar(che divenne Gaspare), Badassare e Melchiorre. I nomi rimasero.
Ma il fatto che Matteo non dia loro dei nomi è significativo. Potrebbero essere dei re, ma in questa storia sono semplicemente degli attori di supporto. Seguono la vera stella, il re dei re. Solo il suo nome è importante. L’Epifania non riguarda i Magi, riguarda Gesù.
Questo scritto sui Magi o sui re Gaspare, Baldassare e Melchiorre e i loro tre doni d’oro, incenso e mirra è una riflessione sulle letture delle Scritture per la Solennità dell’Epifania. Questa festa avviene tradizionalmente il 6 gennaio e ha le stesse letture per i cicli A, B e C (Isaia 60: 1-6; Salmo 72; Efesini 3: 2-6; Matteo 2: 1-12).
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