MAGISTERO PARTE TERZA: INFALLIBILITÀ

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Questo è il terzo scritto di una serie sul Magistero della Chiesa cattolica che esplora l’infallibilità episcopale e papale: la dottrina che i vescovi della Chiesa cattolica, e il Papa in particolare, possono, in determinate circostanze, insegnare in modo garantito essere infallibile o senza errori.

Se c’è qualche dogma che e’ difficile da digerire per dei non cattolici, è il dogma dell’infallibilità papale. “Come e’ possibile”, chiedono molti, “che i cattolici possono davvero credere che qualche essere umano sia incapace di errore?”

L’assistenza dello spirito santo

Ma che dire degli autori umani della Sacra Scrittura? Le narrazioni evangeliche parlano con franchezza delle debolezze di Pietro, Paolo e tutto il resto. Ma tutti i cristiani credono che i loro scritti non provengano da loro, ma siano stati ispirati dallo Spirito Santo. In tutto ciò che ci insegnano su Dio e sul suo piano per la nostra salvezza, sono quindi “inerranti”.
Il papa e i vescovi della Chiesa cattolica non sono meno umani degli apostoli e degli evangelisti. Lasciati a se stessi, possono fare la loro parte di errori. Ma nella loro qualità di insegnanti apostolici, non sono lasciati a se stessi. Ricevono assistenza divina proprio come Pietro ha ricevuto a Cesarea di Filippo quando ha scoperto che Gesù era il Cristo, il Figlio di Dio (Matteo 16: 16-17).

Magistero ordinario, universale

Quindi la Chiesa crede che quando i vescovi del mondo, nel corso del loro insegnamento ordinario e della loro predicazione, presentano insieme una dottrina al popolo di Dio come qualcosa di rivelato da Dio, insegnano infallibilmente questo dogma in virtù del Magistero ordinario e universale.

Consigli ecumenici – dogma infallibile

Ma a volte è difficile identificare con precisione ciò su cui tutti i vescovi del mondo concordano nel loro insegnamento quotidiano. Così quando sorgevano gravi controversie dottrinali nella Chiesa primitiva, i Concili dei Vescovi si radunarono per risolvere le cose. Questi concili speciali furono chiamati “ecumenici” dalla parola greca per “famiglia”. Trattavano di questioni riguardanti l’intera famiglia dei fedeli e rappresentavano tutti i vescovi del mondo. Quindi i loro giudizi, una volta confermati dal Papa, erano considerati vincolanti per l’intera famiglia cristiana.
Alcune delle loro dichiarazioni avevano a che fare con la disciplina, e quindi non erano vincolanti per tutte le generazioni. Alcuni dei loro insegnamenti erano dottrinali, pertinenti alla fede e alla morale, ma erano presentati in modo ordinario. Ma a volte i padri conciliari hanno impegnato la pienezza della loro autorità apostolica e hanno emesso solenni definizioni dogmatiche in cui fondamentalmente garantiscono che una certa verità viene rivelata da Dio. Di solito mettono in chiaro il loro intento di definire un dogma condannando fortemente gli insegnamenti contraddittori e notando che coloro che detengono tali opinioni eretiche si sono posti al di fuori della Chiesa.
A partire dal IX secolo circa, possiamo documentare la diffusa convinzione che i decreti dogmatici dei concili ecumenici siano infallibili alla luce dell’assistenza fornita ai padri conciliari dallo Spirito Santo (si veda Atti 15:28).

L’infallibilità papale – il Papa che insegna ex cathedra

Ma che dire se un concilio non potesse essere chiamato in tempo per rispondere a una crisi? Rimarrebbe libera l’interpretazione delle Scritture come l’identificazione dell’autentica Tradizione apostolica?I teologi medievali dissero di no. Videro l’assistenza speciale data a Pietro dallo Spirito in Matteo 16:16. Notarono la straordinaria storia dei Papi del primo millennio nel sostenere l’ortodossia anche quando molti dei grandi vescovi e patriarchi di tutto il mondo cadevano nell’eresia. Molti hanno concluso che il successore di Pietro è assistito dallo Spirito in un modo particolare. Se dovesse insegnare ex cathedra (letteralmente “dalla cattedra” di Pietro), coinvolgendo la pienezza della sua autorità di insegnamento apostolico su una questione relativa alla fede e alla morale, il suo giudizio è davvero infallibile. A partire dal XII secolo circa divenne un’opinione diffusa e fu definito dogma dal Concilio Vaticano primo nel 1870.
L’infallibilità, quindi, non è un peso, ma un dono necessario, anzi un carisma dello Spirito Santo, senza il quale la promessa fatta da Cristo a Cesarea di Filippo non poteva essere mantenuta. Ricordiamo: ha garantito che le fauci della morte non avrebbero prevalso contro la Sua chiesa. Ma se la Chiesa non avesse un modo sicuro di individuare la verità, le fauci della morte sarebbero libere di divorare molta parte della Chiesa e frantumare il gregge rimanente in mille pezzi.


Questo scritto sull’infallibilità papale ed episcopale è il terzo della nostra serie sul Magistero. L’autore, Marcellino d’Ambrosio, Ph.D., è attualmente professore di Teologia fondamentale e storica presso la Catholic Distance University. Per leggere gli altri articoli di questa serie in quattro parti sul Magistero, fare clic sui link seguenti

MAGISTERIUM, PART I
MAGISTERIUM, PART II
MAGISTERIUM, PART III
MAGISTERIUM, PART IV

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