Tutti i morti, il purgatorio e le preghiere per i morti

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Riflettiamo sulla solennità di tutti i morti, il 2 novembre, toccando il mistero della morte e dell’aldilà, tra cui il paradiso, l’inferno e il purgatorio, e il valore delle preghiere per i morti.

Non dimenticherò mai quel cupo giorno di gennaio quando morì mio padre. Era molto difficile credere nella resurrezione mentre guardavo i becchini portar via il suo corpo senza vita avvolto in un sacco.

Vita dopo la morte?

Ma provate ad immaginare questa scena. Siete un bambino non ancora nato che ha vissuto in ambienti accoglienti, ma angusti con il vostro gemello per nove mesi. Ma ora sentite una forte pressione, ed il vostro gemello è spremuto fuori attraverso una stretta apertura lasciandovi soli nelle tenebre.

Nascita prematura

Ora prendetela dal punto di vista del piccolino che è stato appena spremuto fuori attraverso il collo di bottiglia del grembo materno. Dovete imparare a respirare l’aria di questo nuovo mondo. I vostri occhi ora devono adattarsi alla luce accecante e la vostra pelle a temperature molto più fresche.

E se fosse nato prematuro? Se il suo corpo non fosse ancora pronto ad affrontare le difficoltà di questo nuovo ambiente? Se fosse venuto alla luce con qualche pericolosa infezione? Non deve forse rimanere in una incubatrice in ospedale fintantochè l’infezione non è guarita e lui è forte abbastanza da poter affrontare le sfide della vita sul pianeta terra?

Novembre: tutti i santi e tutti i morti

I primi due giorni di Novembre, mentre le giornate si accorciano nell’emisfero Nord e il freddo incupisce la vegetazione, la Chiesa ci guida a confrontarci col mistero della morte.

Questi giorni ci ricordano che l’amore è più forte della morte, che la morte di Cristo per noi significa che i nostri cari deceduti sono più che mai vivi. Possono essere tra coloro i cui polmoni respirano l’aria esilarante del paradiso e i cui occhi fissano la Gloria di Dio. In questo caso loro ci aiutano con le loro preghiere.

Ma possono anche essere tra coloro i cui polmoni non erano pronti a respirare e gli occhi non erano pronti al fulgore della visione beata, i cui corpi avevano un’infezione che doveva essere eliminata. In questo caso siamo noi che li aiutiamo con le nostre preghiere. La nostra intercessione amorevole può accelerare la purificazione e la preparazione necessaria perchè possano godere a pieno della loro eredità.

Che dire del Purgatorio?

La Chiesa Cattolica è sempre stata molto riservata nei suoi insegnamenti sul mistero della vita dopo la morte, compreso il mistero del Purgatorio. Ecco cosa sappiamo. La morte e risurrezione di Cristo ha conquistato la vita eterna per tutti. Ma ciascuno deve personalmente appropriarsi del frutto di questa opera di redenzione. Ogni persona deve dire ‘sì’ a Cristo, e arrendersi alla potenza liberatrice della sua grazia che gradualmente rompe la forza del peccato e ne cura le ferite. Ognuno è obbligato a partecipare attivamente in questo processo e a rinunciare a tutti i peccati, grandi e piccoli. Attraverso la sua chiesa, Dio fornisce la grazia necessaria per facilitare questa purificazione e guarigione.

Vincoli spezzati

Ma che dire delle persone che dicono un sì generico a Cristo, ma poi la tirano per le lunghe, ancorati a qualche “piccolo” peccato, attaccati a quel male a cui avrebbero dovuto rinunciare? Il Purgatorio è quel processo che avviene dopo la morte tramite il quale questi attaccamenti, che sono il cordone ombelicale che lega le persone al vecchio mondo, sono tagliati per permettere alle persone di entrare nella vita a venire. È l’ospedale dove si eliminano le infezioni del peccato. È l’incubatrice dove il cuore, i polmoni, e la vista si preparano ad una vita tanto più grande.

Il Purgatorio non è un inferno temporaneo. La Chiesa non insegna che in Purgatorio c’è fisicamente fuoco (e d’altronde come è possibile che il fuoco faccia male a degli spiriti?) o che le persone passano in Purgatorio un certo numero di anni o di mesi (e come si misurerebbe il tempo dopo la morte?) o che tranne i santi tutti devono andare in Purgatorio dopo la morte (lì ci sarebbero tutti i mezzi per la purificazione).

Se in dubbio, preghiamo!

Non ci è dato di sapere con certezza dove siano i nostri cari defunti, a meno che non vengano canonizzati come santi. Quindi se non siamo sicuri, preghiamo per loro. Se dovessero avere bisogno del nostro aiuto, il nostro atto di carità può avere un grande impatto su di loro. In caso contrario, questo atto di carità ha comunque un grande impatto su di noi perchè, esercitando i nostri muscoli dell’amore, saremo pronti a partecipare direttamente al banchetto nuziale dell’Agnello, quando il nostro momento arriverà inevitabilmente.

Questo scritto sull’aldilà, la morte, il purgatorio e le preghiere per i morti viene offerto come riflessione sulle Scritture per la solennità o la festa solenne di tutti i morti, 2 novembre (Sapienza 3: 1-9; Salmo 23, Romani 5: 5-11, Matteo 5: 1-12, e le numerose varianti facoltative). Perché pregare per i morti? Perché può aiutare loro e certamente aiuta noi!

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