L’AVVENTO COME STAGIONE DELLA SPERANZA
L’Avvento è una stagione di gioia e di speranza. Paolo dice di rallegrarci nella speranza. Ma che cos’è la speranza, comunque? In che modo...
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I dodici apostoli di Gesù di Nazaret – 12 tra pescatori ed esattori delle tasse che furono scelti tra i discepoli del Signore Gesù Cristo per essere testimoni oculari ufficiali del suo ministero pubblico, morte e risurrezione, sacerdoti della nuova alleanza, amministratori dei misteri di Dio.
Quattro erano pescatori. Uno era esattore delle tasse. Non conosciamo le occupazioni degli altri, ma possiamo presumere che avessero molto da fare: le responsabilità aziendali e familiari li assorbivano come succeede pure a noi.
Ma quando il profeta di Nazareth arrivò camminando lungo la riva, improvvisamente tutto cambiò. Giovanni e Giacomo, Pietro e Andrea, due gruppi di fratelli che gestivano una attività famigliare, furono invitati a seguirlo. Abbandonarono bruscamente le reti e le loro barche. Il mondo di Matteo passò da una banda di emarginati peccaminosi a un gruppo completamente diverso di aspiranti santi.
Ma questo cambiamento, per quanto difficile possa essere stato per loro, è stato semplicemente la chiamata che ognuno di noi riceve, a diventare un vero discepolo. Per loro, seguirà un’altra chiamata,quella ad essere annoverati tra i “dodici”.
Vi siete mai chiesti perché il Signore abbia nominato dodici apostoli invece di un numero tondo come dieci?
Pensate alle origini del popolo di Israele. Vi erano dodici tribù, risalenti a dodici patriarchi, tutti figli di Giacobbe. Gesù era venuto per fondare un nuovo Israele, chiamato Chiesa, e così ne scelse dodici come patriarchi di questa nuova famiglia. Quando Gesù, dopo un periodo di preghiera, scelse questi dodici dal resto dei suoi discepoli, non era perché erano necessariamente i suoi migliori studenti. Sulla base della documentazione biblica, direi che questa distinzione cade sulla madre del Signore, Maria, seguita forse da un’altra Maria, dalla città di Magdala e da un’altra Maria di Betania.
Ma se guardate i dodici figli di Giacobbe,capite che non erano personaggi esemplari. E la Bibbia non nasconde i loro peccati e le loro debolezze (si tratta di quelli che avevano venduto il loro fratello Giuseppe in schiavitù). Tuttavia furono chiamati ad assumersi una particolare responsabilità. Lo stesso vale per i dodici del Nuovo Testamento. Questi apostoli dovevano essere portavoce della comunità dei discepoli e testimoni oculari ufficiali della risurrezione, sacerdoti della nuova alleanza, i primi amministratori dei misteri di Dio.Uno di questi apostoli fu elevato a una responsabilità ancora maggiore: il suo nome fu persino cambiato da Simone a “Pietro”, che significa roccia. Se i dodici furono chiamati ad essere portavoce di tutta la Chiesa, Pietro fu chiamato ad essere portavoce dei dodici.Ma Pietro era inizialmente il più debole e il più incoerente di tutti. Una volta Gesù lo chiama “Roccia”, un’altra, Satana.
Ma francamente, nessuno di loro si presenta in buona luce . Perfino Giovanni si presenta male quando sua madre manovra per farlo sedere nel posto preferito. Per inciso, se si desidera una prova logica dell’autenticità degli scritti del Nuovo Testamento, non bisogna andare oltre. Se doveste presiedere alla pubblicazione di storie fraudolente in cui svolgete un ruolo di primo piano, non vi assicurereste di sembrare degli eroi? Nessuno avrebbe propagato una falsa notizia dove sarebbe stato presentato in cattiva luce come i dodici apostoli vengono presentati nei vangeli.Ma Gesù sapeva cosa stava facendo quando li scelse. Non era venuto per i sani, ma per i malati spirituali. Era venuto per rendere forti i deboli attraverso il potere dello Spirito.
Per tre anni i dodici sono stati costantemente posti a confronto con le loro miserie in modo da poter provare compassione per coloro che erano chiamati a servire. Dopo la Pentecoste, arrivarono a sperimentare un potere soprannaturale che li trasformò. Così erano attrezzati per condurre gli altri in un viaggio di trasformazione grazie al potere della parola e dei sacramenti che Cristo aveva loro affidato.La fedeltà alla loro vocazione è costata loro cara: percosse, incarcerazioni e infine martirio. La tradizione ci dice che tutti e dodici gli apostoli, tranne Giovanni, incontrarono un destino simile. Quindi, anche nella morte, sono testimoni dell’amore di Cristo, che è più forte della morte. E sono anche testimoni del fatto che Dio è impegnato a fare cose straordinarie attraverso la gente comune.
Secondo la tradizione la fedeltà alla loro vocazione apostolica ha portato la maggior parte dei Dodici Apostoli al martirio. Tuttavia il loro apostolato ha gettato le basi di una chiesa che ha attraversato i secoli e i continenti. Vedete cosa dice San Paolo di se stesso e cosa significa essere apostolo in I Corinzi 4: 1-16.
Per ulteriori informazioni sui Dodici, si veda l’omelia di San Giovanni Crisostomo su Gli apostoli – Uomini timidi che hanno vinto il mondo.
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