AVVENTO – LA RAGIONE DELLA STAGIONE
La stagione dell’Avvento non riguarda tanto la preparazione al Natale quanto alla seconda venuta di Cristo. Prepararsi per la sua venuta finale ...
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Il Regno di Dio come si pone rispetto ai valori dei conservatori ed a quelli dei progressisti? Dove va cercata la perla di grande valore (Matteo13:45-46) in regni tradizionalisti e vecchi, o progressisti e nuovi?
“Progressisti” e “conservatori.” Raramente questi termini sono definiti chiaramente, Di solito si danno per scontati. Spesso la gente chiama “conservatori” quelli che amano le mode di un tempo e “progressisti” quelli che seguono l’ultima moda e i nuovi valori.
Per capire cosa e’ adatto al Regno, dobbiamo sapere che cosa e’ il Regno. Prima di tutto sappiamo che Dio è verità. Quindi il Regno di Dio è dove regna la verità di Dio e dove si osservano le sue istruzioni. Come dice il Padre Nostro, “venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volonta’”. Per essere adatte al Regno, le cose devono essere in armonia con la parola di Dio espressa nelle Scritture e nella Tradizione e interpretata con autorevolezza dal Magistero della Chiesa Cattolica.
Sappiamo anche che Dio vuole il nostro bene. Nel Vangelo di Giovanni 10:10 Gesu’ ha detto “io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. In Giovanni 15:11 Gesu’ dice di essere venuto perche’ “la vostra gioia sia piena”. Allora il Regno di Dio è il luogo dove c’è tanta vita, libertà e goia, perchè è guidato da un Padre amorevole.
Nei primi tempi della Chiesa si discuteva se i Cristiani potessero nutrirsi di certi alimenti, in particolare della carne sacrificata a idoli pagani. La risposta di Paolo fu chiara “Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Romani 14:17). Se parlasse oggi potrebbe dire invece che il Regno non e’ a base di Latino o di parlate locali, fatto di novene o gruppi di preghiera, con musica di organo o di chitarra.
Chi capisce il Regno di Dio dice che il Signore Gesu’ “è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.” (Matteo 13:52). L’arcivescovo Fulton Sheen ne fu un grande esempio. Amava la fede tradizionale della Chiesa (il vecchio) ma si serviva della televisione (il nuovo) per proclamarla. Un altro grande esempio fu Papa Giovanni Paolo II. Era devoto al Rosario (il vecchio) ma lo ha arricchito coi misteri luminosi (il nuovo). Difendeva la moralita’ sessuale della chiesa (il vecchio) ma la esprimeva in modo fresco e interessante con la sua “teologia del corpo” (il nuovo).
Ci sono delle cose vecchie che proprio non sono adatte al Regno. La poligamia, i gladiatori, l’adorazione dell’imperatore. Ci sono anche delle cose nuove che non sono adatte al Regno. L’aborto, il cloning umano, la contraccezione artificiale. Il Regno e’ una perla di grande valore. Se lo riconosciamo, ha senso “vendere” queste cose per acquistarlo.
Ma ci sono anche tante cose, vecchie e nuove, che non sono affatto incompatibili col Regno, e ne possono proprio essere una bellissima espressione in certe epoche e certi luoghi. Tra le cose “vecchie” i canti gregoriani, la tiara papale, la liturgia tridentina.Tra quelle nuove le esuberanti Messe dei giovani e i gruppi carismatici di preghiera. Se l’essere devoti a queste espressioni secondo le proprie preferenze e’ causa di conflitti e tensioni, allora c’e’ qualcosa di sbagliato.C’e’ differenza tra la Perla di gran valore e la sua confezione. La Perla e’ sempre confezionata. Ma se ci facciamo prendere dalla confezione cosi’ tanto da lasciar andare la perla, non importa se siamo progressisti o conservatori – siamo solo degli stolti.
Preghiamo con Salomone di avere la saggezza che ci faccia identificare correttamente il Regno di Dio in ogni situazione e mantenerci fedeli ad esso.
Questo scritto sul Regno di Dio come perla di grande prezzo si concentra sulla distinzione della perla dai suoi ambienti, siano essi vecchi o nuovi, progressisti o conservatori. Viene offerta come riflessione sulle letture per la domenica XVII del Tempo Ordinario, ciclo liturgico A (I Re 3: 5, 7-12, Salmo 119, Roman 8: 28-30, Matteo 13: 44-52 ).
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