Perché lapidiamo i Profeti

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I profeti dell’Antico e del Nuovo Testamento ci mostrano che a volte l’amore richiede di dire la verità che la gente non vuole sentire. Geremia fu gettato in una cisterna; Gesù venne fatto scappare da Nazareth. Questo ci mostra che i messaggeri di Dio non dovrebbero aspettarsi onore, rispetto e popolarità.

Uno dei temi di Papa Francesco alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2013 è stato quello di “scuotere le cose”.Questo è abbastanza diverso dalla saggezza prevalente: “In una conversazione garbata, mai tirare in ballo politica o religione”. Questo è il consiglio che ho ricevuto fin da bambino.

Questo è certamente un buon consiglio, se il vostro obiettivo principale è quello di di piacere a tutti. La politica e la religione sono argomenti rischiosi perché coinvolgono convinzioni profondamente radicate, e se vi capita di sfidare queste convinzioni, avrete la stessa reazione che un dentista ottiene quando la sua sonda colpisce un nervo.

L’amore dice la verità

Ma la cortesia a tutti i costi, non è lo stile di Dio. Questo perchè Dio è amore, e l’amore è più preoccupato per il benessere degli altri che per la propria immagine. Quindi, se qualcuno si trova in una gita in canoa apparentemente piacevole lungo un fiume pigro, l’amore si preoccupa abbastanza da avvertire i passeggeri che più avanti ci sono le cascate del Niagara. “Ma ogni persona ha diritto alla propria opinione.” Vero! Ma le opinioni non cambiano il fatto che andare verso le cascate in canoa non avra’ un lieto fine.

Le scelte religiose e morali sono tutte così. Esse ci instradano su di un percorso che conduce ad un porto sicuro o verso le cascate. Sesso al di fuori dal matrimonio, intossicazione da droghe e alcol, onorare Gesù, ma respingere l’autorità della sua Chiesa, tutte queste scelte hanno conseguenze molto spiacevoli, perfino mortali.

Il ruolo di un profeta

Così Dio invia i profeti (la parola greca significa “portavoce”) il cui ruolo include avvertire la gente che si sta dirigendo verso le cascate. Verrebbe da pensare che la gente dovrebbe essere grata per l’avvertimento. Ma spesso la gente risponde alle cattive notizie uccidendo il messaggero.

Perchè succede questo? Perché in qualche modo nutriamo l’idea di essere fondamentalmente “brave persone” che Dio dovrebbe apprezzare, e che le nostre credenze e stili di vita sono almeno altrettanto buoni quanto quelli di tutti gli altri – queste sono illusioni confortanti.

Quando il profeta chiama tutto questo in discussione, lo troviamo minaccioso e molto scomodo. Se il profeta ha ragione, dobbiamo cambiare, e il cambiamento significa sempre dolore, ed il dolore non ci piace.

La reazione a Gesù ed a Geremia

Geremia e Gesù hanno a che fare con persone che pensano di essere “brave persone”. Dopo tutto, sono il popolo eletto di Dio. Offrono sacrifici. Dio è dalla loro parte.

Quindi rispondono agli avvertimenti di Geremia eliminando la fonte del dolore. Lo gettano in una cisterna fangosa e lui per un pelo riesce a salvarsi. Gesù, in Luca 4, elude il popolo di Nazareth quando vuole gettarlo dalla collina, ma alla fine darà la vita a coloro che gridano “Crocifiggilo!”.

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Quindi, se la gente risponde in questo modo, perché darsi pena? Perchè correre rischi?

Essere fedeli non sempre significa avere successo

La ragione è che la gente ha diritto alla verità, sia che la ascolti o che la neghi. La responsabilità del profeta è di presentare la parola di Dio nel modo piu’chiaro e convincente possibile. Ciò che la gente fa con quella parola non è sotto il suo controllo. Madre Teresa amava dire che Dio non ci chiede di avere successo; Egli ci chiede di essere fedeli.

A prima vista, Geremia non ebbe molto “successo”.Tutti i suoi ascoltatori lo ignorarono, i Babilonesi distrussero Gerusalemme, e Israele fu portato in esilio. Il Venerdì Santo, non sembra che neanche Gesù abbia avuto molto successo. Ma 300 anni dopo, i Romani che lo crocifissero lo adoravano, e le vite che furono cambiate per sempre erano troppo numerose per essere contate.

Tutti chiamati ad essere profeti

Noi che siamo stati cresimati, abbiamo ricevuto una parte dell’unzione profetica di Cristo. Se il nostro obiettivo è quello di essere amici di tutti, sarà dura per noi essere fedeli. La parola che Dio ci comanda di condividere a volte è confortante, a volte inquietante. Dobbiamo superare la nostra paura di offendere le persone ed amarle abbastanza per dire loro la verità.

Naturalmente, c’è sempre la questione del posto e del momento giusto. Ma se nessun luogo è il posto giusto ed il momento giusto non arriva mai, possiamo essere sicuri che stiamo permettendo alla paura dell’opinione degli altri di bloccare il nostro amore.

L’amore non consiste nell’essere sentimentali o popolari. L’amore di Dio, descritto in 1 Corinzi 13, è amore duro.

Questo scritto sul ruolo impopolare del profeta riflette sull’opposizione che sia Geremia che Gesù hanno affrontato dal popolo di Gerusalemme e di Nazareth. È un commento alle letture della quarta domenica del tempo ordinario, anno C (Geremia 1: 4-5, 17-19, 1 Corinzi 12: 31-13: 3, Luca 4: 21-30) e la ventesima domenica nel tempo ordinario, anno C (Ger 38: 4-10, Sal 40, Ebrei 12: 1-4, e Luca 12: 49-53).

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