AVVENTO – LA RAGIONE DELLA STAGIONE

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La stagione dell’Avvento non riguarda tanto la preparazione al Natale quanto alla seconda venuta di Cristo. Prepararsi per la sua venuta finale vuol dire lavorare sulle nostre azioni più che metterci a fare speculazioni sulla fine dei tempi.

L’Avvento è semplicemente la parola latina per “venuta”. Se troviamo modo di meditare su una “venuta” in dicembre, oltre al via vai dello shopping natalizio, dovrebbe essere su Cristo che viene a Maria in una stalla.

Ma la liturgia delle prime tre settimane della stagione dell’Avvento parla di un’altra venuta, la seconda ed ultima venuta di Gesù alla fine dei tempi.

La fine dei tempi?

Fin dai primi giorni della Chiesa, la gente è stata affascinata dalla promessa di Gesù di ritornare. Molti hanno affermato di riconoscere i segni del suo imminente ritorno e hanno persino cercato di prevedere la data effettiva. Quando poi Lui non si è presentato come previsto hanno avuto il loro da fare a giustificare la loro predizione.

Devo dirvi una cosa. Sono assolutamente certo che noi, oggi, stiamo veramente vivendo negli ultimi tempi. Come lo so? Perché abbiamo vissuto negli ultimi giorni da quando Gesù è asceso al cielo (1 Giovanni 2:18, 1 Pietro 4: 7).

Azione e distrazione

Quando tornerà Gesù? Questa è la domanda sbagliata. L’ultima tromba, Gesù che cavalca sulle nuvole. . . è tutto da prendere simbolicamente o letteralmente? Domanda sbagliata di nuovo.

Avete sentito la battuta sul giovane sacerdote che si precipita nell’ufficio del parroco e dice “Il Signore è stato visto camminare lungo la navata della Chiesa. Cosa facciamo? “Il pastore alza lo sguardo allarmato e dice:” Per amor di Dio, Padre, si mostri occupato! ”
Non dovremmo sprecare il nostro tempo a teorizzare sulle date, o sulla natura del rapimento in cielo o sulla tribolazione finale. Questa è una distrazione. Piuttosto, noi dobbiamo non solo essere occupati, ma in realtà essere impegnati a preparare la strada per il Suo ritorno.
Questo vuol dire essere preparati e pronti, non appesantiti, assenti e completamente distratti dalle preoccupazioni di questo mondo (Luca 21: 34-36). Significa, come Paolo ci dice in 1 Tessalonicesi 3, lavorare per compiere maggiori progressi nella vita di santità, “indossando” il carattere di Cristo. Significa anche preparare la strada chiamando gli altri alla fede in Cristo, poiché tutti i battezzati cattolici sono chiamati ad essere evangelizzatori.

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Travaglio prima della nascita

La seconda venuta di Cristo, come la prima, implica una nascita. Ma questa volta, sarà la nascita di un nuovo cielo e di una nuova terra (2 Pietro 3:13, Romani 8: 19-23, CCC 1042). La nascita è sempre preceduta da fatica e travaglio. In effetti la nascita è una sorta di crisi che mette tutti alla prova. I dolori del parto per portare un bambino alla nascita sono abbastanza intensi. Immaginate i dolori del parto prima della nascita di una creazione completamente nuova.

Con tutto il rispetto dovuto alle fantasie di “Left Behind”, ai fedeli cristiani non sarà risparmiata la tribolazione che precede la Sua venuta finale più di quanto a Maria e Giuseppe furono risparmiate le tribolazioni che circondavano la Sua prima venuta (CCC 672, 1 Corinzi 7:26). L’idea di un rapimento segreto che allontana i cristiani da ciò che il Catechismo chiama “l’ultimo sconvolgimento cosmico” (CCC 677) non appare in nessun luogo nella Bibbia o nella tradizione. È un’idea inventata da un insegnante di una setta protestante nel diciannovesimo secolo ed è stata immediatamente respinta come pericolosa da molti altri pastori protestanti.

Perché? Perché se pensiamo che saremo esentati dalla sofferenza, che bisogno c’è di prepararci? E poi quando la crisi arriverà davvero, potremmo finire per cedere sotto la pressione.

Avvento – stagione di gioia in attesa

Ma tutto questo parlare di tribolazione non pone un freno alle festività natalizie?

I genitori sono meno entusiasti della nascita del loro primo figlio, perché potrebbero dover prendere una classe di parto naturale o parlare col medico di trattamento del dolore e taglio cesareo? Non c’è nascita senza travaglio. Quindi, mentre ci rallegriamo della speranza per l’imminente nuovo arrivo, forse dovremmo fare tutto il possibile per assicurarci che il travaglio vada a buon fine. In questo modo ci sarà qualcosa di cui rallegrarsi.
E sarà bene non gingillarsi. Potrebbe accadere da un giorno all’altro.

Per maggiori risorse sulla stagione dell’Avvento, visitare l’iniziativa Crossroads ADVENT RESOURCE LIBRARY

Questo scritto su come meglio prepararsi per la venuta di Cristo è una riflessione sulle letture della prima domenica di Avvento, ciclo C (Geremia 33: 1-16, 1 Tessalonicesi 3: 12-4: 2, Luca 21: 25- 28, 34-36).

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